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Abbiamo avuto l’occasione di ascoltare Michela Blackam, Margherita e Gian Carlo nella loro esperienza accanto ad Arthur, in particolar modo Michela quale traduttrice ufficiale durante la permanenza di Arthur in Italia nella trasmissione del metodo ai primi gruppi .
In qualche modo abbiamo conosciuto un po’ più da vicino Arthur e quello che l’Ortho-Bionomy® era per lui, cioè la sua stessa vita. Un Concetto nato e poi sviluppato, per lo più a carattere esperienziale, da una vita profusa di dolore e di limiti, ma trasformata in un movimento creativo nella ricerca del bene e della libertà, lontano dalle dipendenze terapeutiche. Tra le mani sempre Ortho-Bionomy®, studiandolo con ricerche su ricerche prima su sé stesso e poi trasmesse subito agli altri.Esplorava modi per passare dalla struttura fisica a quella energetica perché nell’Ortho-Bionomy® vedeva la globalità, per questo in un certo senso l’Ortho-Bionomy® l’aveva salvato, diceva! Ha saputo cosi entrare nell’ascolto delle vibrazioni che soggiacciono ad ogni emozione sviluppando la capacità di leggere oltre le parole nella storia di ogni singola persona.

Portava con sé una sorta di austera ricerca della semplicità e dell’essenzialità e lo sviluppo di una comprensione che non può mai essere giudizio. Sapeva che il “non giudizio” sull’ allievo, sulla persona in terapia, sul proprio lavoro o semplicemente sulla propria vita, era il modo per far crescere il dono che aveva tra le mani e ciò lo rendeva una delle anime più umili e di talento, un genio! Non teneva nulla per se.
Arthur amava la correttezza e la disciplina nell’apprendimento delle fasi del metodo, chiedeva rispetto per il suo lavoro che non doveva essere confuso con altre tecniche, onestà verso il suo lavoro e verso la persona. Chiedeva sempre di rifarsi al “Concetto Originale” che si ritrova in natura per comprendere l’essenza dell’Ortho-Bionomy ®. Non imponeva il suo punto di vista ma lo offriva a tutti senza distinzioni di capacità, con il rispetto dei tempi che ciascuno potesse avere nella comprensione del metodo. Scuoteva gli animi per risvegliarli dal torpore di una vita senza profondità ma sapeva altresì trasmettere dolcezza e senso e forse per questo tutti rimanevano affascinati dal suo modo di porsi. Amava il teatro…a volte sapeva farsi un po’ buffone, amava il jazz e …Winnie the Pooh, amava la fotografia e le arti marziali con il loro profondo significato orientale, divorava libri di ogni tipo ed aveva la facilità di comprenderne subito il senso.

Testimonial
“L’atmosfera che ho respirato in questi due giorni è stato per me emozionante e magico. Ricordare Arthur nella formazione continua mi ha toccato nel profondo del cuore, grazie a Michela agli insegnanti a tutto il gruppo di ortho-bionomisti perché ci siamo sentiti tutti una famiglia intorno ad Arthur.”
Sandra T.

Ortho-Bionomysta

“guardando il video di Arthur mi ha colpito il suo metodo: fluidità, semplicità e certezza che qualcosa cambia” .
Jacqueline S..

Ortho-Bionomysta

“Grazie per la formazione dedicata alle “origini”. Con Arthur ho l’ennesima conferma che nella semplicità c’è tutto”.
Romy Z.

Ortho-Bionomysta

“Saper ascoltare la musica che hai dentro e sentir risuonare la stessa melodia nel cuore di Arthur…e questa è conferma, è armonia”
Eleonora

Ortho-Bionomysta

“Incontro Arthur Lincoln Paols ogni qualvolta sono me stessa, in connessione con la semplicità e la naturalezza del suo metodo senza giudizio. Grazie infinite per trasmetterci il suo messaggio non disgiunto dalla sua persona”.
Ines D.

Ortho-Bionomysta